Marmo Cipollino estratto ad Agnone Procchio

Marmo Cipollino estratto dai Romani

Il lavoro di cava all’Elba non dovette limitarsi alla sola escavazione del granito. Un’altra risorsa lapidea è costituita dal Marmo Cipollino elbano, specie di marmo venato , inadatto alla realizzazione di statue, con screziature di colori che variano dal verde chiaro al verde scuro striato di nero.

Le cave probabilmente, erano situate tra la cala occidentale del golfo di Procchio e il margine orientale della spiaggia della Paolina. A testimoniare lo sfruttamento rimangono alcuni resti di colonne in località Porto di Procchio (La Guardiola) e nella caletta dell’Agnone, ma ancor più il suo impiego per cornici, zoccoli, soglie, formelle pavimentali, crustate parientali ecc. nelle ville di Capo Castello , de Le Grotte della Linguella.

Estrazione precedente a quella del granito

La presenza del marmo cipollino nelle residenze già abbandonate dallo scorcio del I secolo d.C. induce a ipotizzare che il suo impiego almeno al livello locale fosse precedente allo sfruttamento del granito.