La navigazione all’Elba al tempo degli Etruschi

LA STRAORDINARIA DIVERSITA’ GEOMINERALOGICA DELL’ISOLA DEGLI ETRUSCHI

L’Elba degli Etruschi domenica 21 agosto a Marciana Marina alle ore 21,30 presso lo scalo del Borgo del Cotone, dove Edina Regoli, Direttrice dei Musei di Rosignano Marittimo e Carolina Megale, Direttrice dei Museo di Populonia Collezione Gasparri, parleranno sul tema: “Ogni nave ha bisogno di un porto. Approdi etruschi e romani nell’Alto Tirreno.”

L’Etruria settentrionale costituisce un comprensorio sociale ed economico eccezionalmente stabile nel tempo: le materie prime, le produzioni artigianali e i prodotti agricoli vengono veicolati attraverso i vettori interni (fluviali e stradali) per raggiungere la costa dove la rete degli scali marittimi ne permette la diffusione in tutto il Mediterraneo.


Le caratteristiche geomorfologiche della costa dell’Etruria settentrionale hanno permesso lo sviluppo di una tipologia di scali che sfrutta in modo flessibile le caratteristiche fisiche del territorio. La situazione geomorfologica di tipo lagunare comune ai siti costieri nord-etruschi determina più che siti puntuali veri e propri sistemi portuali. Sono infatti presenti soluzioni legate allo sfruttamento di aree lagunari interne insieme con baie aperte (Populonia con Falesia e Baratti, e Portus Scabris nel Golfo di Follonica), catene di approdi dislocati lungo la costa e la foce del fiume (Pisa con Isola di Migliarino e S. Piero a Grado sulla foce dell’Arno e Portus Pisanus sulla costa), scali in laguna interna e direttamente sul mare (Vada Volaterrana).


L’articolazione e la versatilità della rete portuale realizzata nell’alto Tirreno ha consentito la crescita ed il mantenimento di una fittissima rete di interscambi che è rimasta stabile per tutta l’antichità, nonostante i profondi mutamenti del quadro politico e sociale, garantendo alla regione un’ininterrotta centralità produttiva ed economica.