I relitti a Sant’Andrea soni tre: uno nelle vicinanze delle Formiche della Zanca da cui provengono due anfore, una Beltran ed Dressel. Un altro relitto in prossimità della costa, ritrovato nel 1958 su un fondale di 10m, ed il terzo ritrovamento avvenuto nel I969, situato a circa 150 m. a Nord di Capo S. Andrea su un fondale di -46 m.
Il Relitto di Sant’Andrea del 1958 (A)
Un Relitto a Sant’ Andrea fu ritrovato nel 1958 (A), in prossimità della costa, su un fondale di circa 10 m fu individuato nel 1958, da pescatori subacquei, il relitto di una nave oneraria romana. L’intervento del Centro Sperimentale di Archeologia sottomarina di Albenga e della Marina Militare ha consentito l’acquisizione dei dati essenziali ed il recupero di gran parte del carico: fu accertata la presenza di un ” campo di anfore , di circa m. 5 X 8, profondo al centro m. 8; vennero individuati e portati in superficie anche alcuni elementi pertinenti alla struttura lignea dello scafo. Oltre alle anfore, di cui fu possibile recuperare un solo esemplare integro dal giacimento proviene una macina per cereali, in pietra vulcanica, che conserva ancora, nella cavità centrale, la colatura in piombo destinata alla saldatura del perno. Fu recuperato anche un frammento di embrice con dente quadrangolare, forse riferibile alla copertura del castello di poppa.
Il carico del relitto A
Il carico del relitto A di Sant’Andrea era interamente costituito da anfore vinarie di forma Dressel rivestite all’interno di resina. I colli, chiusi da un tappo di sughero, intero o rimasto in traccia, erano sigillati da un opercolo di pozzolana che reca impresso, ripetuto due volte – secondo la consuetudine il bollo M FYR VIN, per il momento non attestato altrove, riferibile al nome del produttore. Le caratteristiche strutturali delle anfore di alto labbro a fascia piana, lungo collo cilindrico, anse perfettamente verticali a nastro ingrossato e spalla fortemente segnata con carena ad angolo vivo, sono riconducibili ad una evoluzione piuttosto tarda della forma, da datare, sulla base dei rinvenimenti più recenti, intorno alla metà del I secolo a.C. Le anfore di Sant’Andrea, perfettamente confrontabili con quelle del Madrague de Giens) e con quelle di un relitto recentemente scoperto nel golfo di Marsiglia, consentono di collocare il naufragio della nave intorno al 50 a.C.
Relitto di Sant’Andrea del 1969 (B)
Il Relitto di Sant’Andrea classificato come B, fù individuato nel 1969 e oggetto di due accurate campagne esplorative (nel 1972-I973) da parte di un gruppo di sommozzatori del RAF Laarbruch Sub Aqua Club, il relitto di Capo Sant’Andrea è situato a circa 150 m. a Nord dalla punta omonima e giace su un fondale di -46 m. Dello scafo rimangono pochi elementi di fasciame e frammenti di lamine di rivestimento in piombo. Il carico era costituito essenzialmente da anfore vinarie che, pur rientrando tutte nell’ambito della forma Dressel I, presentano una gamma d i varianti morfologiche che appare difficile inserire in maniera completamente soddisfacente all’interno delle sottoclassi finora individuate.
E’ possibile osservare vari reperti ritrovati con il relitto al Museo Civico Archeologico della Linguella Portoferraio